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Come funziona la formazione finanziata e cos'è

Scritto da La redazione di Skills | 15/09/23 14.33

Scopri cos'è la formazione finanziata e come funziona: dall'INPS ai Fondi Interprofessionali. Approfondisci le opportunità per la tua azienda e come noi di Skills possiamo aiutarti.

La formazione finanziata: per una definizione

Per una definizione di formazione finanziata, facciamo riferimento a quanto previsto dalla legge 23 dicembre 2000, n.388, all’articolo 118 che regola, appunto, le modalità di finanziamento della formazione:

La formazione finanziata non è altro che la possibilità di ottenere un finanziamento per la formazione professionale continua e dei percorsi formativi o di riqualificazione professionale per soggetti disoccupati o inoccupati, in un’ottica di competitività delle imprese e di garanzia di occupabilità dei lavoratori.

 

La formazione finanziata attraverso le norme che ne hanno determinato il funzionamento

Come sopra accennato la formazione finanziata è regolata dalla norma 23 dicembre 2000, n.388. Tuttavia, già la legge 19 luglio 1993, n. 236 permetteva alle imprese di destinare alla formazione e aggiornamento dei propri dipendenti la quota pari allo 0,30 % dei versamenti INPS dei contributi.

Ma è con l’articolo 118 della norma 388 del 23 dicembre 2000 che definisce gli interventi in materia di formazione professionale nonché le disposizioni in materia di attività svolte in fondi comunitari e di Fondo sociale europeo, che il legislatore determina la possibilità di istituire, per ciascuno dei settori economici dell’industria, dell'agricoltura, del terziario e dell'artigianato, fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua.

I cosiddetti “fondi” nascono qui.

Ai fondi afferiscono, progressivamente le risorse derivanti dal gettito del contributo integrativo stabilito dall'articolo 25, quarto comma, della legge 21 dicembre 1978, n. 845, e successive modificazioni con cui viene istituito il mutuo soccorso per sussidio di disoccupazione. Questa legge prevede che lo 0,30% versato per la contribuzione dei propri dipendenti sia destinato alla loro formazione.

La già citata legge n°388 del 2000 stabilisce, poi, il diritto di ogni azienda di scegliere la destinazione di questo 0,30%: lasciarlo allo Stato o aderire ad un Fondo Interprofessionale per la formazione continua. Se l’azienda aderisce ad un fondo, potrà poi rivolgersi al fondo stesso per finanziare la formazione continua dei suoi lavoratori.

 

La formazione finanziata: dall’INPS ai Fondi Interprofessionali, vediamo come funziona

Come si è detto, ogni impresa versa all'INPS una percentuale pari allo 0,30% del monte retributivo di ogni dipendente. L’importo così accantonato può essere destinato dall’azienda ad un Fondo Interprofessionale facendo richiesta di adesione, allo scopo di finanziare la formazione dei propri dipendenti.

Vediamo in sintesi:

  • Nella busta paga di ogni dipendente c’è una percentuale dello 0,30% che viene destinata alla formazione dei lavoratori (legge 388/2000).

  • Lo 0,30% di ogni dipendente confluisce all’INPS.

  • Se un’azienda comunica all’INPS di volere aderire ad uno specifico fondo interprofessionale, allora l’INPS trasferirà tali risorse al Fondo Interprofessionale indicato.

  • Il Fondo Interprofessionale riceve i soldi dall’INPS e li mette a disposizione delle aziende per l’erogazione di azioni di Formazione Continua ai propri dipendenti attraverso l’emanazione di specifici avvisi.

L’adesione ad un fondo è possibile solo attraverso una comunicazione ad INPS. Per questo motivo la pratica va effettuata dal consulente del lavoro o dal commercialista per conto dell’azienda.

Una volta entrato nella sezione dedicata del sito dell’INPS, il professionista comunicherà nella denuncia UNIEMENS (ex DM/10) o DMAG l’adesione al fondo immettendo lo specifico codice che contraddistingue quel fondo all’interno della sezione "Posizione Contributiva, Denuncia Aziendale, Fondo Interprofessionale, Adesione" e di seguito andrà indicato il numero di dipendenti (quadri, impiegati e operai) interessati dall’obbligo contributivo. Tale operazione di adesione può essere effettuata in qualsiasi mese dell’anno.

I Fondi Paritetici Interprofessionali a cui le aziende possono accedere per la formazione lavorativa e l’aggiornamento dei propri dipendenti sono attualmente 19 compresi i fondi dedicati ai dirigenti. Sono i fondi stessi a stabilire le modalità di erogazione della formazione finanziata.

 

La formazione finanziata attraverso i Fondi Interprofessionali

Ciascun fondo redistribuisce il contributo versato dalle aziende, attraverso modalità peculiari atte a finanziare la formazione dei lavoratori. Tuttavia, tali modalità possono essere ricondotte essenzialmente a tre tipologie di finanziamento della formazione oggi previste in Italia:

  • Conto Formazione (o conto individuale): l’azienda finanzia la sua formazione attraverso le risorse accantonate con i versamenti derivati dallo 0,30% dei suoi dipendenti. In questo caso il Fondo Interprofessionale trattiene una percentuale variabile per i propri costi di gestione e per il finanziamento degli avvisi, ma buona parte di quanto l’azienda versa è a sua disposizione per finanziare la formazione.

  • Avviso: i Fondi possono anche emettere avvisi/bandi grazie ai quali le aziende possono presentare un piano formativo che sarà valutato dal fondo. Esistono diverse declinazioni di questo strumento di finanziamento (ogni fondo ha le sue modalità). In generale possiamo dire che tramite gli avvisi una azienda (o un gruppo di aziende) può ricevere importi per finanziare la formazione superiori a quanto ha realmente accantonato. Gli avvisi prevedono una serie di requisiti che stabiliscono chi può partecipare. Una delle distinzioni principali, valevole per tutti i Fondi Interprofessionali, riguarda la definizione della platea di aziende beneficiarie e delle tematiche accettate. Vi sono, infatti, avvisi territoriali, ovvero rivolti a uno specifico territorio (es. regioni o macroregioni); avvisi settoriali, che si rivolgono ad aziende specifiche di un settore produttivo. Infine, c’è la modalità dell’avviso generalista: che non pone particolari limiti di partecipazione e permette l’inserimento anche di tematiche formative di base.
    Questa suddivisione è puramente indicativa poiché ogni avviso ha necessariamente vincoli specifici rispetto alle aziende che possono partecipare (PMI, aziende in stato di crisi, etc) e ai dipendenti (apprendisti, over 50, donne, etc).

  • Voucher: alcuni Fondi Interprofessionali mettono a disposizione attraverso specifiche procedure la possibilità di acquistare corsi a catalogo, seminari, formazione online. Lo strumento è quello del “voucher formativo” che permette all’azienda di pagare, generalmente al singolo dipendente, la partecipazione anche a corsi esterni afferenti a specifici cataloghi formativi accreditati.

 

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