Non è solo l’intelligenza artificiale a trasformare il mercato del lavoro, né la transizione digitale a richiedere nuove competenze e conoscenze. Una nuova rivoluzione si sta imponendo su lavoratori, imprese e istituzioni: la transizione verde e sostenibile.
In questi anni, numerosi documenti e policy sono stati elaborati dalle istituzioni europee e nazionali per affrontare questa sfida. In cima a questi troviamo l’Agenda 2030 con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, un impegno globale per governi e organizzazioni. Al centro delle politiche europee c’è il Green Deal, avviato nel 2020, che promuove azioni volte a rendere la transizione ecologica e l’economia circolare un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e attività produttive.
Mentre il dibattito globale si arricchisce di documenti, norme e strategie sull’ambiente, cresce anche la necessità di rivedere e aggiornare le competenze di lavoratori e studenti. Si parla sempre più di “green jobs”, lavori che richiedono nuove competenze per affrontare le sfide ambientali e sfruttare le opportunità della transizione verde.
In questa direzione si muove anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riconosce l'importanza di adeguare le competenze dei lavoratori e degli studenti alle sfide del futuro. Sebbene non ponga ancora i lavori verdi al centro, il PNRR evidenzia la necessità di allineare le competenze alle nuove realtà del mercato, ponendo l’accento sulla sostenibilità e la crescita economica.
Le imprese, in risposta, stanno già prendendo iniziative in favore della sostenibilità. Molte aziende hanno aderito ai programmi formativi offerti dai Fondi Interprofessionali sui temi della Green Transition e della Circular Economy. La formazione, in questo contesto, non è solo un requisito politico, ma una risposta concreta alle esigenze del mercato e della società.
Il Sistema Excelsior di Unioncamere ha stimato che tra il 2021 e il 2025 le competenze green saranno richieste da 2,2 a 2,4 milioni di lavoratori, coprendo il 63% del fabbisogno totale. Questo significa che la domanda di green jobs toccherà professioni tecniche e altamente specializzate, legate all’ambiente, all’efficienza energetica e all’economia circolare.
Anche il Report 2023 di LinkedIn conferma questa tendenza: i green jobs sono in aumento e coloro che possiedono competenze verdi hanno ottenuto nuove opportunità di lavoro a un tasso superiore rispetto a chi non le possiede.
Ma quali sono le competenze verdi più ricercate? Ecco le principali aree di interesse per le aziende:
Conoscenza dei principi dell'ecologia, dei cambiamenti climatici e delle problematiche ambientali.
Formazione tecnica in settori chiave come l'ingegneria ambientale ed energetica, le scienze ambientali e le tecnologie pulite.
Familiarità con le fonti di energia rinnovabile e competenze per migliorare l'efficienza energetica.
Capacità di gestire i rifiuti in modo sostenibile, con attenzione al riciclo e al riutilizzo.
Abilità nell'analisi dei dati e nell'uso di soluzioni tecnologiche per ottimizzare le pratiche ambientali.
Competenze comunicative per divulgare concetti di sostenibilità all'interno delle aziende.
Conoscenza delle normative e delle certificazioni ambientali.
Adattabilità e apprendimento continuo, essenziali in un settore in costante evoluzione.
Rivedere e aggiornare le competenze dei lavoratori e degli studenti è ormai una necessità. Le imprese, gli istituti di formazione e le istituzioni devono adattarsi rapidamente a un ambiente in continua evoluzione. Le opportunità formative e i finanziamenti disponibili sono accessibili a tutti, e il team di professionisti di Skills è pronto a supportare le imprese italiane nel raggiungere obiettivi cruciali per garantire competitività e produttività.
Solo investendo oggi nelle competenze verdi, possiamo costruire una crescita sostenibile e competitiva per il futuro.