Skills blog

Prepararsi al futuro innovando il nostro settore

Scritto da Vincenzo Vietri | 12/12/23 11.48

Finisce il 2023 e inizia il 2024. Nello stesso scorcio di dicembre di quattro anni fa, leggevamo tra il sorpreso e l’incredulo le notizie di un virus che dilagava in Cina e che costringeva ad aprire in tutta fretta nuovi ospedali per accogliere flussi incontrollabili di malati.

Sono passati già quasi quattro anni dall’inizio della pandemia e circa due anni da quando abbiamo riguadagnato la “normalità”. Ma la normalità di oggi non è la stessa del mondo pre pandemia. L’adattamento della società e dei nostri sistemi economici al Covid-19 ha accelerato processi già in corso, ma ha colto di sorpresa chi non è pronto al cambiamento e ai “salti quantici”. Fenomeni come le grandi dimissioni, il lavoro agile, gli avanzamenti tecnologici dirompenti come l’intelligenza artificiale, il calo demografico dell’Occidente, la pressione migratoria dall’Africa e dall’Asia, la transizione ecologica e i teatri di guerra plasmano ogni giorno di più il panorama del mondo del lavoro. In questo scenario complesso e pieno di incognite, il cuore del problema è anche il cuore della soluzione: il capitale umano e la sua formazione.

Secondo le proiezioni del World Economic Forum, entro il 2050 il 65% degli studenti in cicli di educazione primaria svolgerà lavori che attualmente non esistono. Per le imprese, ma anche per le organizzazioni datoriali, i sindacati e le istituzioni pubbliche e private dedicate all’istruzione e alla formazione delle persone, la previsione del WEF impone la necessità di ideare strategie capaci di anticipare le competenze future richieste dal mercato e dal contesto tecnologico e sociale, garantendo che i lavoratori più giovani siano preparati per i ruoli emergenti e che quelli più anziani sappiano adattarsi ai cambiamenti repentini. Il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, di cui tanto oggi si parla e che mette le imprese italiane in difficoltà, è questo: nei decenni passati, abbiamo continuato ad avere scuole, università e politiche attive orientate al passato e non alle tendenze future; accanto a questo, anche la formazione nelle aziende ha spesso perso di vista il vero obiettivo, che non è insegnare al lavoratore un “mansionario” di cose da fare oggi, ma renderlo pronto a ciò che servirà domani affinché sia pronta l’azienda stessa.

Nel 2024, Skills proseguirà il percorso di consolidamento delle sue attività, che presuppone anzitutto una sempre maggiore integrazione tra le tante frecce al nostro arco: la consulenza alle aziende sulla formazione finanziata nell’ambito del gruppo Enzima12, i servizi per il lavoro, la partecipazione all’ITS New Tech Si e ai progetti innovativi in ambito Edtech e Hrtech. Sempre più, insomma, Skills e il gruppo Enzima12 ambiscono a guardare le esigenze delle aziende e dei lavoratori in modo ampio e trasversale, integrando l’offerta di consulenza con soluzioni tecnologiche, formando nuovi lavoratori e affiancando le politiche attive.

Accanto a tutto questo, proseguirà il nostro impegno di sensibilizzazione delle istituzioni pubbliche e del decisore politico affinché la formazione sia sempre di più centrale nelle scelte di politica economica, fiscale e industriale. Non si tratta semplicemente di promuovere gli interessi del nostro settore, ma di favorire il cambiamento del contesto in cui operiamo, liberandolo da un approccio meramente burocratico intrinseco alla formazione finanziata e trasformandolo in una concreta leva di sviluppo per l’Italia.

 

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