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Formare i lavoratori stranieri nel Paese d'origine con Fondimpresa

Scritto da Pier Camillo Falasca | 04/07/24 15.34

Fondimpresa ha recentemente pubblicato un Avviso - il n. 4/2024 - dalle caratteristiche pionieristiche: il finanziamento di progetti di formazione professionale e civico-linguistica per lavoratori stranieri residenti in Paesi terzi, con l'obiettivo di facilitare la loro futura assunzione in Italia.Questo progetto sperimentale rappresenta una prima interessante risposta alle esigenze del mercato del lavoro italiano, condizionato in modo sempre più marcato dal disallineamento tra domanda e offerta di competenze professionali. Pesa sull’Italia come su tutte le economie avanzate il declino demografico e la scarsità di talenti e di lavoratori, condizioni che rendono sempre più urgente la necessità di sostenere le imprese italiane nel reperire e attrarre capitale umano formato nei paesi d’origine. 

L’iniziativa di Fondimpresa - che contribuisce agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite di promuovere un'educazione inclusiva e di qualità, nonché partenariati globali per lo sviluppo sostenibile - si inserisce nel quadro normativo definito dalle modifiche apportate dal cosiddetto Decreto Cutro (D.L.20/2023) all'articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286). 

A nostro parere, esso rappresenta un passo significativo verso la creazione di un mercato del lavoro più inclusivo e competente, capace di rispondere alle sfide globali attraverso la formazione e l'integrazione dei lavoratori stranieri. Con risorse considerevoli e un forte allineamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile, questa iniziativa potrebbe presto diventare un modello di riferimento per futuri interventi formativi internazionali. 

Nel dettaglio, l’Avviso destina un totale di 5 milioni di euro per il finanziamento dei piani formativi presentati. Ogni soggetto proponente può richiedere fino a un massimo di 500mila euro per singolo piano formativo, con finanziamenti concessi in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande. Il piano formativo può essere realizzato a livello aziendale o interaziendale, coinvolgendo imprese di qualsiasi dimensione, e deve essere avviato e in parte prevalente realizzato nel territorio di uno o più Paesi non UE (è possibile prevedere che una parte del progetto sia realizzata in Italia, ma per un totale di ore non superiore al 25 per cento del totale). 

Secondo l'Avviso, il partenariato che promuove i piani formativi può essere compiuto da enti già iscritti nell’Elenco dei Soggetti Proponenti qualificati da Fondimpresa e aziende aderenti al Fondo. Inoltre, le rappresentanze diplomatiche italiane nei Paesi di realizzazione dei progetti formativi possono aderire formalizzando una dichiarazione, e il partenariato può includere soggetti pubblici e privati operativi nel Paese di realizzazione.  

L'obiettivo principale è la qualificazione, riqualificazione e aggiornamento delle competenze dei cittadini stranieri, degli apolidi e dei rifugiati presenti in Paesi di primo asilo o di transito, al fine di favorirne l'integrazione nel mercato del lavoro italiano. Le aziende proponenti devono impegnarsi a formarli per facilitarne poi l'assunzione in Italia. Elemento chiave è il fatto che - in base alle nuove norme del Decreto Cutro - i lavoratori che completano il piano formativo beneficiano di un permesso di soggiorno in deroga alle quote di ingresso stabilite dal Decreto Flussi. Per questa ragione, i singoli piani formativi vanno approvati non dalla sola Fondimpresa ma anche dal Ministero de Lavoro, come specificato peraltro nelle Linee Guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

Post Scriptum: le domande di finanziamento possono essere presentate esclusivamente tramite posta elettronica certificata, a partire dalle ore 9.00 del 19 luglio 2024 fino a esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2024.