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Qualità del lavoro: elemento vincente per le imprese

Scritto da Piergiorgio Musci | 22/02/24 14.48

Quanto la qualità del lavoro può condizionare e migliorare la vita di un’impresa? Quanto è essenziale lavorare in un ambiente ottimale per i lavoratori? Stiamo vivendo l’epoca della “grande riallocazione”, in cui i lavoratori ricercano costantemente nuove opportunità lavorative e migliori condizioni professionali.

Vivere e lavorare in contesti lavorativi qualitativamente buoni permette di migliorare le performance e i fatturati delle imprese. Offrire ai lavoratori formazione, giusto equilibrio tra vita-lavoro e opportune retribuzioni accresce i risultati delle imprese.  

Oggi, dopo un difficile periodo pandemico, si è ripreso, per fortuna, a parlare della qualità del lavoro, una questione che meriterebbe una seria riflessione a livello nazionale ed europeo.  

Nel periodo 2020-2022, negli Stati Uniti, si è assistito al fenomeno delle dimissioni volontarie dei lavoratori (great resignation), seguite da una condizione di inattività. Diversamente, nei paesi europei e nello specifico in Italia, l’incremento delle dimissioni è stato associato a un significativo aumento delle attivazioni di nuovi contratti piuttosto che a una condizione di inattività. In particolare, le dimissioni di massa sono state seguite da elevati tassi di riallocazione settoriale e da una riduzione di circa l’1% del tasso di inattività nel periodo 2020-2021. Pertanto, il mercato del lavoro italiano a differenza di altri contesti starebbe sperimentando un fenomeno di “grande riallocazione” anziché di “grandi dimissioni”

Il fenomeno della riallocazione dei lavoratori italiani, registrato soprattutto nel post pandemia, è dovuto principalmente alla volontà di ricercare nuove opportunità legate a migliori condizioni retributive e di lavoro. I lavoratori, nonostante le numerose insoddisfazioni, sono fortemente attaccati al lavoro e al proprio futuro professionale, associato, però, a situazioni qualitativamente migliori.  

Questo scenario ci pone dinanzi a delle considerazioni: il contesto lavorativo e la qualità dello stesso sono fondamentali nelle scelte dei lavoratori, non solo in relazione ad un salario più elevato, ma anche a condizioni contrattuali e ambientali migliori. Inoltre, la qualità del lavoro, oltre ad essere un criterio fondamentale per i lavoratori, è anche un elemento vincente per le imprese. Lavorare in un ambiente e un contesto ottimale permette di innescare nuove strategie innovative e migliori performance aziendali.  

Con riferimento all’Italia, i dati forniti nella V Indagine Inapp sulla Qualità del lavoro hanno permesso di fotografare una situazione in cui il 40% dei giovani di 18-34 anni presenta un grado di soddisfacimento medio-basso, con criticità soprattutto in riferimento ai compiti, mansioni svolte e stabilità dell’occupazione. Diversamente, le donne, quale altro segmento “fragile”, presentano un miglior grado di soddisfazione rispetto agli uomini, nonostante numerose criticità su aspetti legati alla retribuzione e prospettive di carriera.  

Questi fattori influenzano fortemente la performance dei singoli lavoratori e delle loro rispettive aziende. Secondo il Rapporto Inapp 2023, i contesti aziendali in cui sono stati introdotti cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, nei processi produttivi e che investono nella qualità del lavoro e della formazione, sono anche quelli che presentano i migliori risultati aziendali, in termini di motivazione dei lavoratori, fatturato e produttività.  

Perciò, le imprese caratterizzate da modelli “smart, differenti in gestione e organizzazione delle risorse umane, riescono ad ottenere ottimi risultati a livello produttivo e qualitativo.  

La sfida del sistema produttivo italiano, e in generale del paese Italia, oggi diviene quella di osservare e riflettere seriamente sulla qualità del lavoro e sulla condizione generale degli individui. È essenziale, in un paese in cui rimane radicato un approccio “tradizionale” alla qualità del lavoro, ridefinire e ripensare approcci innovativi e diversificati nei confronti di temi legati alla formazione, al work life balance e alla retribuzione, possibili “volani” per le imprese.