Scopri chi sono i NEET e come il programma GOL può aiutare a valorizzare questa risorsa, riducendo il divario intergenerazionale e promuovendo l'occupazione giovanile.
NEET è l'acronimo inglese di “Not in Education, Employement or Training”. In altri termini, quando si parla di NEET ci si riferisce a quei giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.
Quando parliamo di NEET, ci riferiamo all'intera fascia d'età compresa tra i 15 e i 29 anni, includendo:
inoccupati;
disoccupati;
neolaureati;
giovani che hanno interrotto precocemente gli studi;
coloro che decidono prendersi una pausa dal lavoro o dallo studio per dedicarsi alla famiglia o per intraprende esperienze diverse;
gli inattivi, ossia coloro che non stanno cercando attivamente un impiego.
Secondo un recente report “A look at NEET. Analisi, categorizzazione e strategie di intervento” i NEET possono dividersi in alcune sottocategorie:
ragazzi soggetti alla dispersione scolastica che hanno concluso la scuola dell’obbligo o che hanno abbandonato precocemente gli studi;
giovani ragazze madri;
giovani che svolgono lavoretti stagionali;
i “troppo qualificati”: giovani tra i 20 e i 29 anni, disoccupati e spesso in attesa della prima occupazione, ma in possesso di un titolo di studio elevato.
La misura del fenomeno ha raggiunto, in Italia, i primi posti tra gli Stati europei, con una percentuale del 19% nel 2022, con un numero di NEET pari 5.725.000 a maggio 2023, secondo i dati ISTAT. Ben 1,7 milioni solo quelli tra i 15 e i 24 anni.
L’Italia, dunque, viene considerata come il paese in cui ci sono più NEET rispetto a tutti gli altri Stati europei.
L’Unione Europea, all’interno del “Pilastro europeo dei diritti sociali”, ha introdotto e fissato l’obiettivo di ridurre il tasso dei Neet tra i 15 e i 29 anni, in percentuale inferiore al 9% entro il 2030.
Per questo motivo, il Governo italiano ha deciso di perseguire una strategia nazionale definita nel maggio 2022, per incentivare l’occupazione giovanile e ridurre il divario intergenerazionale.
Il piano nazionale, denominato “Neet Working”, ha adottato il Fondo Sociale Europeo e le risorse del Next Generation UE quali strumenti finanziari.
Fondamentali, dunque, sono le politiche attive del lavoro, che hanno il compito di incoraggiare alla formazione, all'orientamento e alla ricerca di lavoro attraverso, ad esempio, apprendistati, tirocini e programmi di accompagnamento al lavoro.
Non riuscire a lavorare, non percepire un adeguato reddito, non fa che impoverire le relazioni sociali, tende a far sviluppare comportamenti errati e devianti e non è raro che insorgano problemi di salute mentale e fisica.
I NEET partecipano meno attivamente alla vita politica, culturale e collettiva ed è quindi arrivato il momento di trovare una soluzione per trasformare questo problema sociale in una risorsa da valorizzare.
Un’iniziativa, che mira, dunque, a risolvere questa emergenza sociale, che, tuttavia, non può rimanere episodica, ma deve integrarsi in un quadro d’azioni più ampio, è il Programma Nazionale GOL, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Come è noto il PNRR mira a rinforzare e sostenere la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro attraverso una serie di interventi.
Tra le principali aree di intervento ci sono l'innovazione, la digitalizzazione, la transizione verde e l'istruzione.
Questo piano, inoltre, prevede investimenti significativi per promuovere la formazione e l'occupazione giovanile, nonché per rafforzare le competenze digitali della forza lavoro italiana.
Il Programma GOL, acronimo di "Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori", rappresenta un’azione di riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dell’Italia, che persegue l’obiettivo di migliorare l’occupabilità dei lavoratori attraverso interventi di orientamento, formazione e aggiornamento delle competenze.
Il programma prevede la messa in opera di una serie di misure e strumenti che mirano all’inserimento/reinserimento lavorativo delle fasce più̀ deboli dei lavoratori, che necessitano di un sostegno professionale, tarato sulle loro specifiche esigenze.
Il programma offre la possibilità̀ di accedere a percorsi formativi gratuiti e misure di orientamento specialistico e accompagnamento al lavoro, il tutto finalizzato all’accrescimento delle competenze, alla riqualificazione dei lavoratori, alla crescita personale e all’acquisizione di strumenti concreti per l’inserimento o il reinserimento lavorativo.
In sede di prima attuazione sono stati considerati, come beneficiari del Programma GOL, le persone dai 30 fino a 65 anni, che si trovavano, alternativamente, in almeno una delle seguenti situazioni:
beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro
beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale: percettori del Reddito di cittadinanza;
lavoratori fragili o vulnerabili: donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre), persone che sono in carico o sono segnalate dagli enti che operano nel sistema dei servizi sociali o sociosanitari e/o sono inserite in progetti/interventi di inclusione sociale;
disoccupati senza sostegno al reddito: disoccupati da almeno sei mesi, altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni di fragilità), lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
lavoratori con redditi molto bassi (i cosiddetti working poor): il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale.
Successivamente, in Campania, con il decreto n. 423 del 01.06.2023, è stato previsto anche il coinvolgimento dei giovani NEET/NON NEET (meno di 30 anni).
I percorsi inseriti nel Programma GOL sono cinque:
reinserimento lavorativo, per i disoccupati che hanno competenze aggiornate tali da essere facilmente spendibili;
upskilling delle competenze, ossia aggiornamento professionale, con un periodo di formazione a breve termine;
reskilling, ovvero la riqualificazione, per quei lavoratori che hanno la necessità di acquisire un nuovo profilo professionale, grazie ad un percorso più approfondito;
lavoro e inclusione, per i lavoratori che hanno bisogno di essere orientati e accompagnati dalle reti territoriali dei servizi per il lavoro;
ricollocazione collettiva, rivolta principalmente a gruppi di lavoratori ad esempio in aziende in crisi.
Come Agenzia per il Lavoro ed Ente di Formazione, Skills, impegna costantemente le proprie forze verso la promozione e implementazione di azioni efficaci e sostenibili, dalla formazione, all’ingresso nel mondo del lavoro e al successo professionale.