Nel marzo del 2024, la Commissione Europea ha fatto un importante passo avanti nella modernizzazione del mercato del lavoro europeo, proponendo una nuova direttiva e la revisione della Raccomandazione del Consiglio del 2014, mirate a elevare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, concentrandosi su retribuzione e inclusività.Queste iniziative rispondono a una richiesta di intervento da parte del Parlamento Europeo e della Conferenza sul futuro dell'Europa, a seguito di un'analisi che ha evidenziato sia successi che aree di miglioramento basate sui 21 principi di qualità per i tirocini definiti nel 2014.
L'obiettivo è chiaro: sostenere gli Stati membri nella tutela dei diritti dei tirocinanti, contrastando l'abuso dei rapporti di lavoro mascherati da tirocini e promuovendo condizioni più eque, in particolare per quanto riguarda la retribuzione.
Il fenomeno dei tirocini tocca numeri significativi: secondo l'ultima indagine Eurobarometro del 2023, in Europa ci sono circa 3,1 milioni di tirocinanti, di cui 1,6 milioni sono retribuiti. La domanda di tirocini è prevista in aumento di almeno il 16% entro il 2030. Il 78% dei giovani europei ha già svolto almeno un tirocinio, il 68% ha trovato lavoro in seguito a quest'esperienza, e il 21% ha svolto un tirocinio in un altro Stato membro, con un incremento significativo rispetto al 9% del 2013.
Anche in Italia i numeri sono rilevanti, nonostante una lieve flessione rispetto al picco post-pandemico del 2022: i tirocini sono scesi da 329 mila a 313 mila. La maggioranza dei tirocinanti è under 30 (oltre tre quarti), e per 4 su 10 si tratta della prima esperienza lavorativa. Un aspetto di disomogeneità territoriale in Italia riguarda l'indennità retributiva, con un minimo di 300 euro in alcune regioni, mentre altre hanno stabilito importi tra i 400 e i 500 euro, con punte di 800 euro come nel Lazio.
Cosa prevede in sintesi la direttiva proposta dalla Commissione? La proposta mira a migliorare le condizioni dei tirocinanti, assicurando un trattamento non discriminatorio rispetto ai dipendenti regolari, soprattutto in termini di retribuzione e condizioni di lavoro. Prevede misure contro l'uso improprio dei tirocini come sostituti di impieghi stabili, mediante controlli e obblighi informativi per le aziende. Inoltre, rafforza il diritto dei rappresentanti dei lavoratori di tutelare i tirocinanti e obbliga gli Stati membri a fornire canali di denuncia per le pratiche ingiuste.
La raccomandazione del Consiglio, che si applica a tutti i tirocinanti, sia quelli accademici sia quelli professionali, include la promozione di una retribuzione equa, accesso a protezione sociale, nomina di tutor per il supporto, e l'incoraggiamento di opportunità di tirocinio equo, anche per persone vulnerabili. Introduce anche la possibilità di lavoro ibrido e da remoto, oltre a misure per aumentare l'occupabilità post-tirocinio.
Queste iniziative si aggiungono ai principi del 2014, che includono requisiti come contratti scritti, limiti sulla durata dei tirocini, e focus sull'apprendimento.
Il processo di adozione vedrà la discussione della proposta di direttiva nel Parlamento europeo e negli Stati membri, seguito dall'attuazione nei rispettivi sistemi giuridici nazionali entro due anni dall'adozione. La raccomandazione sarà esaminata e adottata dal Consiglio, e la Commissione supporterà gli Stati membri nell'implementazione e nell'aggiornamento delle relative politiche e pratiche.
In conclusione, il rinnovato impegno della Commissione Europea, insieme alle istituzioni europee, si rivolge a migliorare significativamente le opportunità di lavoro e apprendimento per i giovani, con un occhio di riguardo agli under 30. Con le giuste riforme, l'Europa potrà affrontare efficacemente le sfide del mercato del lavoro, trasformando l'ambizioso potenziale numerico in opportunità concrete.