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Tutela dei tirocinanti: la nuova direttiva della Commissione UE del 2024

Agenzia per il lavoro, Idee per il futuro

Rafforzamento delle condizioni dei tirocinanti: si muove la Commissione UE

23 apr 2024

Nel marzo del 2024, la Commissione Europea ha fatto un importante passo avanti nella modernizzazione del mercato del lavoro europeo, proponendo una nuova direttiva e la revisione della Raccomandazione del Consiglio del 2014, mirate a elevare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, concentrandosi su retribuzione e inclusività.Queste iniziative rispondono a una richiesta di intervento da parte del Parlamento Europeo e della Conferenza sul futuro dell'Europa, a seguito di un'analisi che ha evidenziato sia successi che aree di miglioramento basate sui 21 principi di qualità per i tirocini definiti nel 2014.

L'obiettivo è chiaro: sostenere gli Stati membri nella tutela dei diritti dei tirocinanti, contrastando l'abuso dei rapporti di lavoro mascherati da tirocini e promuovendo condizioni più eque, in particolare per quanto riguarda la retribuzione. 

Il fenomeno dei tirocini tocca numeri significativi: secondo l'ultima indagine Eurobarometro del 2023, in Europa ci sono circa 3,1 milioni di tirocinanti, di cui 1,6 milioni sono retribuiti. La domanda di tirocini è prevista in aumento di almeno il 16% entro il 2030. Il 78% dei giovani europei ha già svolto almeno un tirocinio, il 68% ha trovato lavoro in seguito a quest'esperienza, e il 21% ha svolto un tirocinio in un altro Stato membro, con un incremento significativo rispetto al 9% del 2013.

Anche in Italia i numeri sono rilevanti, nonostante una lieve flessione rispetto al picco post-pandemico del 2022: i tirocini sono scesi da 329 mila a 313 mila. La maggioranza dei tirocinanti è under 30 (oltre tre quarti), e per 4 su 10 si tratta della prima esperienza lavorativa. Un aspetto di disomogeneità territoriale in Italia riguarda l'indennità retributiva, con un minimo di 300 euro in alcune regioni, mentre altre hanno stabilito importi tra i 400 e i 500 euro, con punte di 800 euro come nel Lazio.

Cosa prevede in sintesi la direttiva proposta dalla Commissione? La proposta mira a migliorare le condizioni dei tirocinanti, assicurando un trattamento non discriminatorio rispetto ai dipendenti regolari, soprattutto in termini di retribuzione e condizioni di lavoro. Prevede misure contro l'uso improprio dei tirocini come sostituti di impieghi stabili, mediante controlli e obblighi informativi per le aziende. Inoltre, rafforza il diritto dei rappresentanti dei lavoratori di tutelare i tirocinanti e obbliga gli Stati membri a fornire canali di denuncia per le pratiche ingiuste.

La raccomandazione del Consiglio, che si applica a tutti i tirocinanti, sia quelli accademici sia quelli professionali, include la promozione di una retribuzione equa, accesso a protezione sociale, nomina di tutor per il supporto, e l'incoraggiamento di opportunità di tirocinio equo, anche per persone vulnerabili. Introduce anche la possibilità di lavoro ibrido e da remoto, oltre a misure per aumentare l'occupabilità post-tirocinio.

Queste iniziative si aggiungono ai principi del 2014, che includono requisiti come contratti scritti, limiti sulla durata dei tirocini, e focus sull'apprendimento.

Il processo di adozione vedrà la discussione della proposta di direttiva nel Parlamento europeo e negli Stati membri, seguito dall'attuazione nei rispettivi sistemi giuridici nazionali entro due anni dall'adozione. La raccomandazione sarà esaminata e adottata dal Consiglio, e la Commissione supporterà gli Stati membri nell'implementazione e nell'aggiornamento delle relative politiche e pratiche.

In conclusione, il rinnovato impegno della Commissione Europea, insieme alle istituzioni europee, si rivolge a migliorare significativamente le opportunità di lavoro e apprendimento per i giovani, con un occhio di riguardo agli under 30. Con le giuste riforme, l'Europa potrà affrontare efficacemente le sfide del mercato del lavoro, trasformando l'ambizioso potenziale numerico in opportunità concrete.

Approfondisci la proposta di direttiva.

Scritto da

Piergiorgio Musci
Piergiorgio Musci

Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari, trasferito a Roma per conseguire un Master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa all’Università Luiss "Guido Carli" di Roma. 

Ho lavorato a Napoli e Roma, con un’esperienza presso il Senato della Repubblica e in contesti lavorativi no-profit. Attualmente mi occupo di Report e Comunicazione Istituzionale in Enzima12.

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