ARTICOLI

Analfabetismo funzionale e carenza di lavoratori: due facce della stessa medaglia

Idee per il futuro

La soluzione all'analfabetismo funzionale si chiama formazione

20 dic 2024

In Italia, l'analfabetismo funzionale colpisce una porzione significativa della popolazione adulta. Secondo l'indagine PIAAC dell'OCSE, circa il 28% degli italiani tra i 16 e i 65 anni rientra in questa categoria, una delle percentuali più elevate in Europa, seconda solo alla Turchia. Questo fenomeno si traduce in una difficoltà nel comprendere e utilizzare informazioni testuali nella vita quotidiana, limitando la partecipazione attiva alla società e al mercato del lavoro.

Risalendo lungo la scala delle competenze, si trova che anche tra le persone censite dall'indagine OCSE come dotate di livelli solo minimi o comunque carenti di istruzione, l'Italia è in una condizione peggiore di altre realtà continentali.

Parallelamente, le imprese italiane affrontano una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. Un'indagine di Confindustria rivela che oltre il 69% delle aziende segnala problemi nel trovare le competenze tecniche necessarie, con punte del 73,5% nel settore industriale. Questa discrepanza tra domanda e offerta di competenze, nota come "mismatch", è particolarmente evidente in ambiti chiave come la transizione digitale e l'internazionalizzazione.

La coesistenza di un alto tasso di analfabetismo funzionale e la difficoltà delle imprese nel trovare personale qualificato suggerisce una correlazione significativa. La mancanza di competenze fondamentali limita l'occupabilità degli individui e ostacola la capacità delle aziende di innovare e crescere. Questo scenario evidenzia l'urgenza di investire in programmi educativi e formativi mirati, che possano colmare le lacune esistenti e allineare le competenze della forza lavoro alle esigenze del mercato.

In questo contesto, la formazione professionale e continua riveste un ruolo cruciale. Molti lavoratori italiani, pur essendo occupati, non possiedono livelli adeguati di istruzione e competenze di base, fattore che incide negativamente sulla produttività e, di conseguenza, sui salari. Implementare politiche efficaci di formazione continua è essenziale per aggiornare e migliorare le competenze della forza lavoro, rendendola più adattabile alle esigenze in evoluzione del mercato. Inoltre, investire massicciamente in strumenti come gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) può contribuire a formare tecnici specializzati in settori strategici, riducendo il divario tra domanda e offerta di competenze. Gli ITS offrono percorsi di alta specializzazione tecnologica post-diploma, progettati in collaborazione con le imprese, per garantire una formazione mirata e pertinente alle reali necessità del mercato del lavoro.

In conclusione, affrontare l'analfabetismo funzionale non è solo una questione educativa, ma una necessità economica per migliorare la competitività del paese e garantire una maggiore inclusione sociale. Interventi coordinati tra istituzioni, sistema educativo e imprese sono fondamentali per superare queste sfide e promuovere uno sviluppo sostenibile

Scritto da

Pier Camillo Falasca
Pier Camillo Falasca

Advisor per le relazioni istituzionali di Enzima12

L’obiettivo del mio lavoro per Enzima12 è provare in pochi minuti a spiegare a un interlocutore (a volte attento e a volte no) cosa fanno le società del gruppo Enzima12, quali idee hanno per il futuro del lavoro e della formazione, quali criticità normative o regolatori incontrano e come possibilmente risolverle.

Laureato in economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali all’Università Luigi Bocconi di Milano, esperto di analisi delle politiche pubbliche, giornalista e autore di saggi.

Ho lavorato come responsabile economico dell’ufficio legislativo di un gruppo parlamentare dal 2010 al 2013, consigliere economico presso il Ministero degli Affari Esteri dal 2014 al 2018, consigliere economico e politico del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale dal 2021 al 2022.

Sono responsabile per le relazioni istituzionali dello Euro Gulf Information Centre (centro di informazione sui rapporti tra l’Europa e i paesi del Golfo Arabo), collaboro con alcune riviste e quotidiani come Il Foglio, Linkiesta, Strade. 

Siccome sogno ancora di cambiare il mondo, non mi sottraggo mai all’attivismo politico e sociale. Accumulo stampe e litografie di arte contemporanea, non avendo alcun talento personale per le arti figurative.

Vai alla scheda dell'autore

Iscriviti alla newsletter